QUATTRO BUFFE STORIE
da Luigi Pirandello e Anton Cechov
Cece' - La patente - Domanda di matrimonio - Fa male il tabacco

regia GLAUCO MAURI
con GLAUCO MAURI
e ROBERTO STURNO
MAURO MANDOLINI
LAURA GAROFALI
AMEDEO D'AMICO
LARENZO LAZZARINI
PAOLO BENVENUTO VEZZOSO

scene GIULIANO SPINELLI
costumi LILIANA SOTIRA
musiche GERMANO MAZZOCCHETTI

produzione Compagnia Mauri Sturno

OPERA
La vita (di ieri e di oggi) raccontata dal genio grottesco di due grandi poeti dell'animo umano con la leggerezza del sorriso, l'ironia della follia e la comicita' dell'assurdo "Dire cose utili divertendo", come diceva Orazio, potrebbe essere il sottotitolo di Quattro buffe storie, spettacolo tratto da opere di Cechov e Pirandello legate insieme dalla "comica follia" dei personaggi. La tenerezza di Cechov e il graffio di Pirandello si compenetrano tanto profondamente da non poterne discernere i confini, dando vita ad un sorprendente caleidoscopio dove  rappresentata la vita di quello strano e buffo essere che  l'uomo. Nei folgoranti atti unici di Pirandello, la comicita' e il grottesco sono lo specchio deformante della realta', vista con la "pietas" per i suoi personaggi. Ne La patente vive una delle tematiche pi care all'autore siciliano: il contrasto tra cio' che veramente siamo e cio' che invece gli altri pensano di noi. L'uomo, a volte, per sopravvivere,  costretto a mettersi una maschera che gli  stata plasmata dagli altri. Chiarchiaro, il protagonista della storia, per i pregiudizi, l'ignoranza e la cattiveria della societa'  condannato a una finzione che diventa per lui l'unica risorsa possibile di vita. Qui dramma e farsa convivono in un'amara risata. E Cece', il personaggio dell'omonimo atto unico concepito e scritto da Pirandello direttamente per il teatro nel 1913,  il degno rappresentante di una societa' frivola e corrotta, dove ingannare e imbrogliare  la normalita'. Ambientato in una Roma (come oggi?) invischiata in scandali e allegra corruzione politica, esplode un'insolita, divertentissima "pochade" in cui il cinismo di una situazione diventa non solo fonte di comicita' ma anche di condanna. Un'ironia grottesca  sempre alla radice sia delle opere immortali di Cechov che di alcuni suoi brevi atti unici come in Una domanda di matrimonio ("scherzo in un atto", cosi' lo sottotitola lo scrittore). Un'invenzione di una comicita' al limite dell'assurdo che, rappresentata a Mosca nel 1889, fu da Lev Nikolaevi_ Tolstoj cosi' definita: "La domanda di matrimonio  la personificazione della comicita'". Anche in Fa male il tabacco (certamente un piccolo capolavoro) il grottesco dona in modo mirabile quella "leggerezza" che, anche nel dramma, Cechov chiedeva ai registi e agli interpreti delle sue opere. Una conferenza sui danni che provoca il tabacco, sfocia nella confessione di una triste vita, inutile e meschina... E il grottesco di Cechov diventa poesia.

LE DATE
Albano Laziale - Teatro Alba Radians 23 gennaio 2015

Montalto - Teatro Padovani 25 gennaio

Frosinone - Teatro Nestor 26 gennaio

Pomigliano - Teatro Gloria 27 gennaio

Roma - Teatro Parioli 29 gennaio / 15 febbraio

Lo spettacolo sara' in tournee nella stagione 2015/2016 - date in programmazione